Cara amica, caro amico,
Benvenuta e benvenuto a Parlo anch’io!, la newsletter sull’italiano per bambine e bambini in contesti multilingui.
La puntata di oggi è dedicata ai consigli di lettura e nasce dalle osservazioni che ho modo di fare come traduttrice. Se ti interessano dati, fonti e approfondimenti, trovi tutto nelle note.
In Italia, e in generale in Europa, si leggono molti più libri in traduzione che nei paesi anglofoni.1 In Italia, è normale che una lettrice scelga un libro tradotto, in base ai propri interessi e non dando troppo peso al fatto che si tratti di una traduzione.2
Qui negli Stati Uniti, invece, il fatto che un libro sia stato tradotto viene quasi sempre notato, a volte guardato con sospetto, altre volte esibito come prova della propria apertura culturale.
Se pensiamo ai libri per l’infanzia che vengono considerati classici, ad esempio, nelle liste italiane troviamo moltissimi libri in traduzione, mentre nelle liste americane troviamo pressoché esclusivamente libri scritti in inglese.
In generale, quindi, abbiamo più accesso a libri tradotti verso l’italiano che non sono disponibili in traduzione inglese che viceversa, ma ci sono alcuni editori virtuosi che scommettono sulla ricerca di libri belli provenienti da tutto il mondo. Tra i miei preferiti ci sono gli americani Enchanted Lion e Levine Querido e il britannico Pushkin Press.
Enchanted Lion, ad esempio, sta pubblicando o ripubblicando tutte le opere di Rodari, tradotto da Anthony Shuugar e con illustrazioni incredibili.3 Ne avevo intervistato l’editrice Claudia Bedrick nel 2021, se ti interessa trovi qui l’intervista.4
Se parlare e leggere in più lingue ci dà la possibilità di accedere a più storie, leggere libri tradotti in due o più lingue moltiplica queste possibilità al quadrato, al cubo!
Personalmente ritengo che questa sia una grandissima fortuna, perché permette di ampliare la prospettiva a voci ed esperienze cui altrimenti non avremmo accesso.
La rosa da cui selezionare è amplissima; oggi voglio soffermarmi su alcuni libri tradotti dallo svedese e dal coreano.
Per comodità, ho inserito i link (non affiliati) di Amazon, ma ti ricordo che i libri si possono acquistare a prezzi molti simili anche su Bookdealer, la rete di librerie indipendenti che spedisce anche fuori dall’Italia, oppure da librerie specializzate come I Am Books di Boston o Libreria Pino di San Francisco.
Proposte imperdibili dalla Svezia
Emma Adbåge è un’autrice svedese che amiamo profondamente. L’abbiamo scoperta nel periodo difficilissimo della pandemia e forse per questo si è ritagliata un posto fisso nel nostro cuore.
La maggior parte dei suoi libri sono stati tradotti in italiano, ma solo uno, a quanto mi risulta, è disponibile in inglese ma non in italiano!
Ne Il regalo, un bambino di 3 anni si prepara per andare alla festa di compleanno di Frej. I preparativi per l’uscita sono raccontati con illustrazioni realistiche e soprattutto dal punto di vista del bambino.
In uno dei miei punti preferiti, all’inizio, il protagonista guarda l’orologio e dice «Quando la lancetta lunga punta dritta in su, io e la mamma andiamo alla festa di compleanno di Frej». È un momento bellissimo perché è proprio così che cercano di misurare il tempo i bambini, prima ancora di averne una reale percezione e di saper leggere l’orologio.
Insomma il nostro protagonista ha comprato per l’amichetto un castello simile al suo, solo che il suo è verde mentre quello da regalare è rosso. E ovviamente adesso ha cambiato idea, vorrebbe tenere lui quello rosso e dare a Frej quello verde. Ma non si può, è troppo tardi e all’ora stabilita il bambino si avvia controvoglia verso la festa.
Se non che Frej, scartato il regalo, esclama senza peli sulla lingua che «OH NO! io lo volevo VERDE!»
Al che il piccolo si sente subito meglio, mangia con gusto un’altra fetta di torta e torna a casa felice, pensando che al suo prossimo compleanno, quasi quasi, inviterà anche Frej. Dai 3 anni.
Questo libro ci piace da impazzire, a me soprattutto perché il punto di vista infantile non è mai messo in discussione da quello degli adulti (nessuno rimprovera Frej o gli dice che avrebbe dovuto ringraziare per essere educato).
Spesso quando lo leggo insieme i bambini e le bambine, arrivati a questo punto, scorre un fremito e i bambini si guardano intorno per capire come dovrebbero reagire. A volta qualcuno dice che «Ma noooo! Avrebbe dovuto dire grazie!»; di solito gongolano sotto sotto e si godono anche loro una metaforica torta.
Di Emma Adbåge potrebbero piacerti anche La buca, La ferita e La natura, tutti tradotti splendidamente da Samanta K. Milton-Knowles. Dai 4-5 anni.
Per bambine e bambini dai 2 anni in su, potrebbero interessarti i due volumetti di Mollan, di Lena Anderson con traduzione di Laura Cangemi.
In Mollan. Un giorno con la nonna, la piccola Mollan trascorre l’intera giornata, dal momento del risveglio fino all’ora della nanna, con la nonna, mentre Mollan. In cucina racconta un pomeriggio passato dalla nonna a fare i dolcetti. In quest’ultimo è presente il momento del distacco dalla mamma e quello di tornare a casa ma, sebbene la presenza della mamma sia chiaramente suggerita, non la vediamo mai. Il focus è esclusivo sulla relazione tra nonna e nipote.
Sono libri pensati per piccolissimi, in cui le azioni sono chiare, si svolgono in ordine cronologico e si stagliano nette su uno sfondo bianco. Dei bambini e delle bambine che hanno ancora i nonni, alcuni hanno con loro un rapporto quasi quotidiano, altri li vedono una volta all’anno quando va bene. Eppure è sempre un rapporto speciale, raccontato in maniera altrettanto speciale in questi due libretti.
Perle dalla Corea
Pur nella penuria di opere tradotte, è più frequente trovare libri per l’infanzia tradotti da lingue asiatiche verso l’inglese che verso l’italiano. Inoltre, fino a poco tempo fa, alcuni editori italiani facevano effettuare la traduzione passando per una “lingua ponte” invece che direttamente dalla lingua originale. Che questa pratica continui ancora nel XXI secolo, con tutti i mezzi che abbiamo, mi sembra un’aberrazione. Per fortuna, comunque, sta cadendo in disuso.5
Due gioielli dell’autrice coreana Kim Hyo-eun non ancora disponibili in italiano sono il famosissimo I am the Subway (Sono la metropolitana) e il recente How We Share Cake (Come dividiamo la torta), entrambi tradotti da Deborah Smith.6
Mi colpisce il contrasto tra i due. Nel primo primo siamo fuori o in transito; è la metropolitana stessa che racconta, mentre si affretta a deve portare la gente da un capo all’altro della città (alcune tavole mi ricordano L’uomo con la macchina da presa di Vertov, apice della celebrazione della frenesia urbana del movimento russo kinoglaz).
Il secondo invece è di ambientazione intima, negli spazi casalinghi di una famiglia numerosa. La prima volta che ho sfogliato questo albo in libreria mi sono ritrovata in lacrime. Non so cosa mi abbia toccata così nel profondo, forse il fatto di essere la prima di quattro ha reso queste scene così famigliari e commoventi.
Il succo è che, con cinque fratelli e sorelle, il problema è sempre quello di come dividere le cose in maniera equa. Ci sono vari modi per farlo e ognuno ha i propri escamotage per assicurarsi un vantaggio…
Ma cosa succede se, complice un braccio rotto, per una volta si hanno la mamma e il papà tutti per sé e si può scegliere solo in base ai propri gusti, senza dover dividere?
Il finale sembra scontato ma non lo è, perché un amore tra fratelli e sorelle così quotidiano quanto profondo non è per niente scontato. Un libro commovente per grandi e piccini (dai 3 anni).
Eccoci arrivate alla fine di questa rassegna di libri in traduzione che potranno farti compagnia durante le vacanze e nell’anno nuovo.
Ti mando un caro saluto e tanti auguri di buone feste. Ci risentiamo il 30 dicembre con l’ultima newsletter del 2024.
A presto!
Anna
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Negli Stati Uniti si stima che la percentuale di libri tradotti sia attorno al 3%. Three Percent Database è il nome dell’iniziativa della University of Rochester che fino al 2018 ha catalogato tutti i titoli tradotti negli USA. Per contro, in Italia, la percentuale di libri vari tradotti si aggira attorno al 18%, ma arriva al 31,4% nella narrativa per l’infanzia. In pratica, un libro su tre di quelli destinati a bambine e bambini è tradotto da una lingua straniera, con netta prevalenza delle traduzioni dall’inglese e dal francese (fonte: Istat, Produzione e lettura di libri in Italia, anno 2021).
Sapevi che c’è un grande divario di genere anche nell’acquisto dei libri? Secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2023-primi sei mesi del 2024 (link alla sintesi) curato dall’Associazione italiana editori (AIE) «Chi ha comprato almeno un libro a stampa nel 2023 è il 65% dei 15-74enni, con una forte disparità di genere. Nel caso delle donne, sono acquirenti di libri il 71% del totale, nel caso degli uomini il 59% del totale». A livello aneddotico (su questo non ho trovato dati), libraie e librai raccontano che, nel caso dell’acquisto di libri per l’infanzia, sono quasi esclusivamente le donne (mamme, nonne, maestre, etc.) a occuparsene.
Di Valerio Vidali, JooHee Yoon e Beatrice Alemagna.
Nel 2021, quando ho fatto l’intervista, era uscito solo Telephone Tales (Favole al telefono). Nel frattempo sono usciti anche The Book of Whys (Il libro dei perché), di cui parliamo nell’intervista, A Daydreamy Child Takes a Walk (La passeggiata di un distratto) e Telling Stories Wrong (A sbagliare le storie). Si possono acquistare tutti insieme direttamente dall’editore nel “pacchetto Gianni Rodari” :)
Qui trovi un articolo del Post sulla traduzione italiana de La vegetariana del premio Nobel Han Kang, tradotta dalla molto discussa versione inglese di Deborah Smith (Han Kang stessa ha sempre sostenuto e difeso la tua traduttrice britannica. In questo articolo del Guardian si parte da lì per arrivare a parlare della diatriba tra “originalisti” e “attivisti” nella traduzione dal coreano all’inglese). Per un’analisi approfondita della questione anche dal punto di vista storico, leggi Da lingue ignotissime. Le traduzioni da lingue ponte nella narrativa dell’Estremo Oriente di Norman Gobetti, citato dal Post.
Proprio lei, la sopracitata traduttrice di Han Kang, nonché fondatrice della Tilted Axis Press.
Grazie, Anna, per questi spunti. "I'm a huge fan" della lettura multilingue, grazie ad una storia privata di (quasi) bilinguismo ed una, più legata alla professione, di lunga frequentazione dell'inglese. Amo immergermi nelle storie 'non-in-italiano', perché è proprio vero che una medesima emozione o un medesimo evento si colorano in modo diverso a seconda della lingua in cui sono raccontati.
Grazie mille! Questa me la salvo e attingerò senza riserva!