Cara amica, caro amico,
Benvenuta e benvenuto a Parlo anch'io! La scorsa volta abbiamo parlato della lettura condivisa in famiglia. Oggi continuiamo concentrandoci sulle famiglie multilingui.
In fondo alla newsletter troverai delle idee su come adattare il gioco della tombola per i tuoi studenti o anche per i tuoi figli e figlie (segui le indicazioni per scaricare due attività).
Ci rileggiamo il 15 novembre con la terza puntata di questa miniserie sulla lettura, dedicata ai libri senza parole o silent book.
Buona lettura!
Anna
La lettura condivisa in famiglie multilingui
In che lingua devo leggere a mio figlio/mia figlia?
È senz’altro la domanda che sento più spesso, anche nella varianti:
Siamo una famiglia multilingue, abbiamo accesso a libri principalmente in una data lingua. Cosa faccio: leggo come è scritto, traduco al volo o cosa?
Se leggo ai miei figli in una lingua che non è la mia lingua madre, bistratterò il testo e/o trasmetterò una pronuncia scorretta?
Ogni famiglia è unica ed è difficile generalizzare, ma vorrei condividere alcune delle strategie che utilizziamo con successo da ormai più di sei anni nella nostra famiglia, nella speranza che possano fornirti qualche spunto utile.
Tornando al discorso sul valore affettivo della lettura condivisa in famiglia (vedi newsletter #2), prima di tutto penso che sia importante leggere in una lingua che ci fa sentire a nostro agio. Per alcune persone ciò vorrà dire leggere solo nella propria lingua madre, per altre leggere in altre lingue. Se, infatti, mi sento in dovere di leggere nella lingua x ma la cosa mi crea una grande ansia e rovina il momento della lettura condivisa, allora la cosa diventa controproducente. Meglio trovare altri spazi per quella lingua e utilizzare quella che non ci crea ansia e ci permette di godere del momento.
Questa considerazione si affianca ad una considerazione sulla quantità dell’input linguistico, cioè quanto i bambini sono esposti ad una lingua rispetto all’altra o alle altre. Ad esempio, i miei figli trascorrono sette ore a scuola immersi nell’inglese, in un contesto dove per definizione si lavora sullo sviluppo delle competenze linguistiche in lingua inglese (ampliamento del lessico, letto-scrittura, etc.). Per questo motivo, nonostante io mi senta perfettamente a mio agio a leggere in inglese, ho scelto di non farlo con loro per non perdere preziose opportunità di offrire input di qualità in italiano.
Come si declina questo nella quotidianità? Ti faccio di nuovo un esempio sulla nostra famiglia, dove parliamo inglese, italiano e cantonese (che si scrive in caratteri cinesi tradizionali, mentre il mandarino - molto più diffuso - è scritto in caratteri cinesi semplificati).
Essendo residenti negli Stati Uniti, non abbiamo difficoltà a procurarci libri in inglese, ma anche quelli in italiano ce li procuriamo con relativa facilità. Facciamo invece fatica a reperire libri in cantonese, che dobbiamo ordinare da librerie specializzate in California o Taiwan, a costi piuttosto elevati. Quindi la nostra biblioteca contiene, purtroppo, meno libri in cantonese che in italiano e in inglese.
Nonostante questo limite quantitativo, mio marito ha sempre letto in cantonese e io in italiano. Come? Per i libri già in lingua, nessun problema. Per gli altri: o ci procuriamo una buona traduzione nelle rispettive lingue (non necessariamente il libro cartaceo, spesso cerchiamo letture su YouTube e memorizziamo la traduzione o la copiamo a margine), o traduciamo al volo. Se il libro è illustrato e scritto in una lingua che non conosciamo, ce lo facciamo prima leggere l’uno dall’altra in modo da avere un’idea della storia che poi la raccontiamo a braccio. Se invece il libro non lo permette, diciamo semplicemente che “questo libro lo leggi con il papà/la mamma“.
Questo non è un “sistema” che abbiamo escogitato a tavolino, ma che si è evoluto nel tempo come deriva naturale del fatto che seguiamo il metodo OPOL e si basa su alcuni assunti che si sono esplicitati strada facendo:
Per noi leggere insieme è un’attività prioritaria cui dedichiamo tempo e risorse (ricerca dei libri, ricerca di buone traduzioni, etc.).
I bambini frequentano una buona scuola dove leggono i “classici“ e altra buona letteratura per l’infanzia (per cui se anche non sarò io a leggere con loro, che ne so, Prosciutto e uova verdi in originale, so che lo leggeranno a scuola).
Quindi non leggo insieme a loro testi inglesi in lingua originale, conclusione non immediata cui sono giunta dopo lunga riflessione. Siccome ho buona memoria e facilità a tradurre al volo, io faccio spesso così (è senz’altro un ottimo allenamento mentale!). Mio marito invece preferisce attenersi ai libri in cantonese o a quelli più semplici per lui da tradurre al volo. Per rispetto ai testi, soprattutto a quelli poetici e/o in rima, questa nostra decisione potrebbe essere contestata, perché certamente nella lettura in traduzione si perde la sonorità del testo originale. Ma, come detto sopra, in questo momento preferiamo privilegiare la quantità di input di qualità in italiano e cantonese, certi del fatto che i bambini sono esposti agli originali altrove (e ogni tanto anche a casa ascoltiamo gli stessi testi nell’originale).
Se invece hai scelto di leggere con i tuoi figli in una lingua diversa dalla tua lingua nativa (ad esempio sei italiana e vuoi esporli all’inglese) e sei preoccupata di trasmettere una pronuncia o un “accento“ erronei, ti invito a fare due considerazioni:
Se non ti senti a tuo agio (vedi sopra), ricorda che non devi essere per forza tu la fonte di esposizione ad un’altra lingua, ma è comunque preferibile che si tratti una persona reale che intrattenga una relazione personale e significativa con la bambina o il bambino. Video e audio possono complementare, non sostituire, una relazione viva.
Se invece ti senti a tuo agio ma sei consapevole di un accento o pronuncia particolare, non mi preoccuperei molto a patto che la bambina o il bambino sia esposto ad altri input “nativi.“ Nell’acquisizione linguistica i bambini sono generalmente in grado di astrarre dall’accento dei genitori se sono esposti ad un input abbastanza diversificato.
Spero che questa seconda puntata sulla lettura ti sia stata utile! Mi farà piacere se vorrai condividere con me le abitudini di lettura della tua famiglia e anche i vostri libri preferiti :)
Approfondimenti e risorse
Un libro che secondo me intreccia le lingue in maniera interessante
Un video con consigli su come leggere insieme a bambini/e di età diverse
Un gruppo Facebook dove si parla solo di libri per bambine e bambini
La tombola: un’attività versatile e divertente
Da qualche settimana vengo accolta in classe a suon di “tombola!“ (li sento che urlano già dall’ingresso). Come faccio spesso, infatti, ho proposto il gioco della tombola come ripasso dei numeri, ma questo gruppo specifico (8-10 anni, anglofoni, livello A1) si è divertito così tanto che vorrebbe giocare ad ogni lezione.
Per accontentarli ho creato alcune varianti del gioco, in modo da utilizzarlo per altri argomenti.
Per la tombola classica utilizzo questo sito, che genera automaticamente cartelle stampabili e ritagliabili.
Attività di espansione per la tombola classica:
1. Dire tutti i numeri barrati per controllare che siano stati estratti.
2. Gli studenti fanno a turno a estrarre e annunciare i numeri.
Variante 1: tombola con parole.
In questa tombola le cartelle contengono le parole, di una o più aree semantiche a vostra scelta. Gli studenti devono barrare la casella con la parola estratta. Per rendere il gioco più difficile, puoi inserire alcune parole simili (che avrai introdotto in precedenza), ad esempio coppie minime con/senza doppie (capello/cappello).
Variante 2 : tombola con immagini.
In questa tombola le cartelle riportano solo le immagini di una data area semantica (es. cibo, animali, etc). In questo modo gli studenti allenano l’ascolto per abbinare correttamente la parola sentita all’immagine vista.
Attività di espansione varianti 1 e 2:
1. Leggere/dire le parole barrate per controllare che siano uscite.
2. Alla fine del gioco: aggiungere l’articolo (in)determinativo alle parole nelle caselle.
3. Alla fine del gioco: creare una frase/una breve storia/un dialogo o scenetta utilizzando o prendendo spunto dalle parole nella propria cartella.
NB. per cominciare, si possono fare delle cartelle più piccole con tre o anche due elementi per riga (e fare solo “ambo“ o “terna“ e “tombola”).
Puoi scaricare due tombole che ho creato: tombola con colori e tombola con parole. Cliccando si aprirà un google doc. Clicca su “file“ e poi “crea una copia“ per salvare una copia del documento nel tuo google drive. La copia duplicata sarà modificabile (ricordati di togliere la spunta a “modalità di visualizzazione“ nelle impostazioni).
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