Cara amica, caro amico,
Benvenuta e benvenuto a Parlo anch’io!
Con la newsletter di oggi si conclude un breve percorso sulla lettura. Nelle due puntate precedenti abbiamo parlato dell’esperienza della lettura in generale e nello specifico della lettura in una famiglia multilingue. Oggi ti parlerò dei libri senza parole, che amo moltissimo e che utilizzo con sommo piacere (mio e dei bambini) sia a casa che a scuola.
Nella seconda parte troverai alcuni dei libri senza parole che mi piacciono di più (ma ce ne sono molto altri!) e l’annuncio di una novità per il 2024.
Buona lettura!
Anna
Un libro…senza parole?!
Sembra una contraddizione in termini, eppure di libri senza parole ce ne sono molti e bellissimi. I libri senza parole (noti anche come silent book, wordless book o libri muti) sono fatti di immagini e, appunto, la storia non viene esplicitata verbalmente.
Come tutti gli altri libri, ce ne sono di tutti i tipi: lunghi o brevi, più o meno poetici, più o meno ricchi di particolari e/o vicende narrative, rivolti a diverse fasce d’età, etc.
Ma… come si leggono?!
Nella maggior parte dei casi, nonostante la narrazione non sia presente a parole, lo svolgimento della storia è comunque facilmente riconoscibile. In altre parole, non è necessario inventarsi la storia, che già c’è, mentre occorre scegliere le parole con cui la si vuole raccontare.
Questa caratteristica potrebbe spaventare, almeno all’inizio, ma permette anche una grandissima libertà di lettura, soprattutto di lettura insieme. Sono libri che, secondo me, si prestano moltissimo alla lettura in una famiglia multilingue, perché ognuno può narrare nella lingua (o lingue) che preferisce.
Inoltre, pur essendo di solito rivolti a specifiche fasce d’età, è più facile farli “durare più a lungo” adeguando la narrazione all’età e al livello dei nostri piccoli ascoltatori.
Non so se questi libri esistessero già quando ero piccola, ma li ho scoperti da adulta e me ne sono innamorata, prima per la libertà che offrono a me lettrice, e poi per le possibilità infinite di lettura che mi permettono, sia in famiglia che a scuola.
Non occorre essere un narratore provetto o lanciarsi in descrizioni elaborate, se non è il proprio stile: basteranno una frase o un paio di parole per tavola, anche in forma di dialogo con l’ascoltatrice.
Di solito consiglio di leggere libri scelti dai bambini, ma in questo caso penso sia fondamentale che il libro prescelto piaccia prima di tutto a te, visto il grande coinvolgimento richiesto. Ti consiglio di sfogliarlo per intero da sola/o prima di proporlo, e poi lanciarsi insieme nell’avventura.
Soprattutto con i libri ricchi di dettagli, i piccoli lettori e le piccole lettrici scopriranno ogni volta dettagli prima inosservati (anche alla ventesima o trentesima volta!) e la lettura sarà sempre entusiasmante.
Qua sotto trovi tre dei miei libri senza parole preferiti in assoluto, ma ce ne sono davvero per tutti i gusti!
Il consiglio libresco del mese
Fred Paronuzzi - Mariana Ruiz Jonhnson, Sssh (Camelozampa, 2019) / Shhh (Schiffer Kids, 2021)
Questo libro non è propriamente senza parole, perché come si vede nella fotografia è ricchissimo di onomatopee (tranne, come vedrete, nell’ultima pagina…). È un libro godibilissimo che racconta con dovizia di dettagli la giornata tipica di un bambino che va a scuola (probabilmente dell’infanzia), scandendo nettamente i momenti principali della giornata come la sveglia, la colazione, il prepararsi, l’andare a scuola, etc.
Adatto soprattutto alla fascia 3-5 anni, ma io lo leggo ad esempio già col mio di 18 mesi che, ancora, col mio 6enne :)
A scuola l’ho utilizzato col gruppo della scuola francese (5-7 anni) (un po’ semplice per i più grandi, ma l’80% della classe è composto da 5enni, quindi ho deciso di proporlo). Qui ho proposto una lettura più guidata: prima l’abbiamo letto insieme (in inglese) facendo insieme suoni e rumori (un esercizio divertente per esercitare i suoni di un’altra lingua)*. Poi sono ritornata a un paio di tavole e ho chiesto loro di indicare e nominare gli oggetti che conoscevano.
* Con questo gruppo non è successo, ma in passato è capitato che l’esercizio fosse l’occasione per scoprire che persino le cose possono fare un rumore diverso in un’altra lingua!
Irene Penazzi, Nel mio giardino il mondo (Terre di mezzo, 2019)
Questo è un libro più complesso, che segue l’avvicendarsi delle stagioni nel giardino di tre fratelli. Anche questo, come il precedente, è ricchissimo di particolari, con la differenza che vi sono filoni narrativi secondari che si affiancano a quello principale. È godibile anche da parte dei più piccoli, ma sicuramente più apprezzato dai 6 anni in su.
Amo in particolare il fatto che le illustrazioni suggeriscano in modo molto chiaro il ritmo della storia, che passa dalla trepidazione della primavera alla frenesia dell’estate rallentando nella pienezza dell’autunno fino al silenzio e alla stasi quasi totali dell’inverno.
Kate DiCamillo - Jaime Kim, La La La (Candlewick, 2017)
La La La è uno dei libri più amati in assoluto nella nostra casa. È un libro che, più ancora che alla parola, invita al canto.
In questo caso le illustrazioni sono più rarefatte e quasi ripetitive, perché è la storia di una bambina che cerca ostinatamente qualcuno che risponda al suo richiamo, senza mai desistere, finché infatti chi le risponderà sarà la grande, materna Luna. Lo consiglierei dai 3 anni.
P.S. Un paio di giorni fa Substack mi ha chiesto se volevo “testare“ l’interfaccia in italiano. Per curiosità ho cliccato sì, ma non mi aspettavo che si sarebbe scatenato un tale guazzabuglio di lingue e registri.
La cosa 1) ha scatenato una riflessione/rivelazione sull’AI e 2) spero che non infierisca troppo sull’esperienza di lettura di Parlo anch’io! La curiosità è troppa e sono tentata di lasciarlo in italiano per vedere se e come si evolverà ma, soprattutto se eri già iscritta prima del cambiamento di lingua e trovavi la cornice in inglese, fammi sapere come ti trovi. Grazie!
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I don't speak or read Italian unfortunately. But I love the look of what you are doing here. ☺️
I just stumbled on you through the Substack maze. Jo ps whoops and I am only presuming it's Italian. Apologies. I should have checked.