Cara collega,
Con oggi inauguriamo la sezione di Parlo anch’io! dedicata esclusivamente a chi insegna italiano LS/L2 a bambine e bambini, in Italia o all’estero.
Era da un po’ che volevo aprire uno spazio riservato solo a noi, e non c’è momento migliore del mese di gennaio per cominciare una nuova avventura, vero?
Grazie di essere qui. Partiamo!
Anna
Linee guida sul multilinguismo
Un paio di mesi fa il dipartimento dell’istruzione della città di New York ha pubblicato delle linee guida sul multilinguismo che ho trovato utili, realistiche e ben fatte.
Ne avevo fatto un riassunto a puntate sulla pagina Instagram di Parlo anch’io! e te le riporto qui, così che sia tutto in un posto unico.
Il documento originale, che puoi leggere qui, è di 14 pagine. Nella mia traduzione/adattamento, ho cercato di essere sintetica, ma ti avviso che il tempo di lettura di questa newsletter è di circa 10 minuti.
Ci tengo a raccogliere questo materiale in un unico luogo, mi sembra uno strumento di valore a cui tornare e ritornare.
1. Valorizzare le competenze pregresse
Potrebbe sembrare che uno o una studente che sta imparando la L2 abbia competenze linguistiche o di lettoscrittura minime o assenti, semplicemente perché sta ancora imparando la lingua scolastica.
Invece
Tutti gli e le apprendenti multilingue hanno molte conoscenze pregresse: esperienze preziose e competenze nelle loro lingue e culture di casa. Molti di loro possiedono inoltre competenze di lettoscrittura.
Se questi e queste apprendenti mostrano difficoltà nella lettura, nella scrittura o nella produzione orale nella lingua scolastica, ciò non significa che non siano intelligenti.
Come valorizzare competenze e conoscenze pregresse?
1. Accogli e valorizza le lingue di casa:
Informati sulle lingue e sulle culture dei tuoi studenti.
Crea (o create insieme!) cartelloni che descrivano le loro lingue e culture. Puoi includere alcune parole e discutere regole e differenze di pronuncia.
Dai loro l’opportunità di parlare della propria lingua e cultura di casa (magari con l’aiuto di oggetti, fotografie, libri o anche cibi, se permesso).
2. Includi le lingue di casa nelle consegne:
Insegna a usare strategicamente dizionari, glossari e strumenti di traduzione.
Cerca di farti un’idea delle competenze linguistiche degli studenti nelle loro lingue di casa.
Lavora sulla consapevolezza metalinguistica: invita gli studenti a osservare somiglianze e differenze tra la lingua scolastica e la lingua di casa.
2. No a testi e contenuti semplificati
Spesso si pensa che gli apprendenti L2 abbiano bisogno di testi e contenuti semplificati e che possano accostarsi a materiali del livello della classe solo una volta raggiunta una maggior competenza linguistica.
Invece
Gli apprendenti L2 possono fin da subito affrontare contenuti adatti alla propria età: la competenza linguistica nella lingua scolastica non è un prerequisito per la comprensione del materiale.
Al contrario, l’interesse nei confronti dei materiali può velocizzare l’apprendimento linguistico!
Come? Favorendo la collaborazione tra compagni e fornendo uno scaffolding adeguato.
Prova queste strategie
Nelle ore con tutta la classe
Proponi argomenti adatti all’età
Collegati alle loro competenze linguistiche e culturali pregresse
Fornisci indicazioni esplicite e usa lo scaffolding per facilitare l’utilizzo del lessico specifico della disciplina
Crea aspettative e routine costanti e prevedibili
Alterna discussioni con l’intera classe e a gruppi
Fornisci le informazioni fondamentali in modalità diverse (es. per iscritto, oralmente, con supporto visivo). Non temere la ridondanza
Utilizza risorse multimediali e modalità alternative di accesso ai materiali
Nelle ore di L2
Introduci il lessico e le strutture necessarie ad affrontare gli argomenti che verranno proposti all’intera classe (scaffolding).
Proponi esercizi di rinforzo.
Proponi uno dei testi nelle lingue di casa degli studenti e trattane con loro in L2, anche con attività di scrittura.
Leggi, spiega e discuti con il sostegni di materiali aggiuntivi multimediali.
3. Lo sviluppo linguistico non è un obiettivo isolato
Stabilire obiettivi linguistici può aiutare, all’inizio, a concentrarsi esplicitamente sulla pianificazione linguistica. Ciò può portare, però, ad un approccio frammentato e decontestualizzato. Alcuni esempi: introdurre il lessico relativo a un argomento una volta e non tornarci mai più o insegnare regole grammaticali al di fuori di un contesto.
Invece
L’apprendimento linguistico più efficace è legato in modo organico alle altre discipline. Fornendo modelli di parlanti adulti e l’opportunità di confrontarsi in modo significativo con concetti e terminologia specifica, diamo agli studenti le competenze linguistiche e la conoscenza necessarie per comunicare in modo efficace all’interno delle specifiche materie.
Prova queste strategie
Prima di proporre un’unità, estrapolane testi, i concetti e termini fondamentali per stabilire le conoscenze linguistiche e lessicali necessarie per affrontarla.
Gli obiettivi linguistici devono essere in linea con gli obiettivi generali dell’unità.
Fornisci diverse modalità di interazione con i contenuti (produzione orale e scritta, ascolto, lettura)
Utilizza esplicitamente metodi di scaffolding quali supporti visivi, glossari, modelli di frasi e grafici per favorire la comprensione e l’apprendimento linguistico.
4. Ripensare il lavoro in gruppo
Il livello di competenza linguistica in L2 è spesso utilizzato come criterio principale per creare gruppi di apprendenti nella pianificazione didattica.
Invece
Lo sviluppo linguistico è un processo dinamico e non lineare. Nel contesto scolastico, la lingua si coltiva mediante attività di lettura, scrittura, ascolto e produzione orale di testi e contenuti accademici.
Le e gli insegnanti devono certamente essere al corrente del livello linguistico, ma anche ricordarsi che è bene non utilizzare criteri statici nella pianificazione didattica, per non limitare le possibilità di interazione dinamica con materiali e compagni (vd anche il punto 3).
Prova queste strategie
Gruppo classe: rifletti su come sono stati assegnati i posti e in che modo la disposizione include, o meno, gli apprendenti L2.
Piccoli gruppi: prova a creare gruppi disomogenei dal punto di vista linguistico ma in base ad altri criteri, rispetto all’attività da svolgere. Stabilisci delle routine prevedibili che incoraggino la collaborazione e cambia spesso ruoli e responsabilità.
Lavoro a coppie: prova a creare coppie di studenti di livelli diversi ma simili (evita gli estremi). Prova a far lavorare insieme studenti con lingue di casa uguali o simili per favorire possibilità di confronto, ma non metterli SEMPRE insieme e non assegnare sempre gli stessi posti. Cambia spesso i compagni nel lavoro a coppie e proponi attività di think-pair-share (lavoro individuale + confronto a coppie + condivisione con tutta la classe) e di peer-review (darsi feedback a vicenda tra compagni e compagne).
5. La collaborazione è fondamentale
Se la Scuola dà più importanza al rispetto delle regole che alla qualità dell’istruzione, ciò porta alla concezione erronea che assegnare un insegnante di L2 per i minuti prestabiliti sia sufficiente.
Invece
Questo approccio, da solo, non garantisce che gli e le studenti ricevano il sostegno specifico di cui hanno bisogno.
Imparare contenuti appropriati all’età può essere molto faticoso per studenti all’inizio del proprio percorso scolastico in L2. Anche quando ricevono sostegno linguistico specifico, bisogno riconoscere che si tratta solo di una frazione del tempo scolastico totale in cui sono immersi nella lingua scolastica.
Ciò significa che sostenere lo sviluppo linguistico in L2 non può essere responsabilità esclusiva dell’insegnante di L2.
È necessario che ogni insegnante coinvolta nell’educazione di questi studenti capisca come sostenere lo sviluppo linguistico degli studenti L2 con materiali adeguatamente preparati.
L’insegnante di L2 va vista come una risorsa per tutti e tutte le altre insegnanti.
Cosa si può fare
In tutti i tipi di comunicazione, sottolinea l’importanza di mettere al centro i punti di forza e di bisogno degli studenti L2.
Crea programmi di collaborazione e di co-presenza.
Includere rappresentanti degli insegnanti di L2 nei collegi docenti.
Assicurarsi che la formazione relativa allo sviluppo linguistico non sia rivolta solo a chi insegna L2.
Utilizza al meglio la tecnologia per condividere dati, risorse, buone pratiche e attività didattiche con tutti i docenti.
Per molte realtà scolastiche, ciò che viene consigliato in questo punto è al limite dell’utopia.
A differenza dei punti 1-4, che offrono suggerimenti al singolo, questo punto sottolinea l’importanza, anzi la necessità, di un’azione coordinata.
Gli insegnanti di italiano L2, purtroppo, sono spesso l’ultima ruota del carro e non vengono incluse o inclusi nelle decisioni che riguardano gli studenti.
Come si può lavorare in modo che tra colleghi e colleghe ci si veda e valorizzi come risorse e alleati gli uni per gli altri?
6. Criteri di valutazione
Spesso si hanno sugli apprendenti L2 le stesse aspettative di riuscita accademica degli altri studenti.
Ciò potrebbe portare alla falsa impressione che questi studenti siano “meno bravi” degli altri. È però importante ricordare che gli apprendenti L2 hanno bisogno si sostegno graduale e adeguato, in tutte le discipline e per più di un anno scolastico per poter sviluppare le competenze linguistiche necessarie nella lingua della scuola.
Con un sostegno costante, graduale e molta interazione coi compagni, gli studenti L2 possono ottenere ottimi risultati. Anzi, spesso, una volta raggiunto il livello necessario di competenza linguistica, ottengono risultati accademici migliori di quelli dei compagni.
Il progresso in L2 va valutato in vari modi, tra cui:
Valutazione delle competenze linguistiche nella lingua della famiglia.
Valutazioni formative: feedback continuativo sul progresso fatto in base alle attività proposte, per permettere ai docenti di personalizzare metodi e strategie.
Confronto tra pari: valutare i risultati degli apprendenti L2 coi risultati di compagni con simile background linguistico e simile livello di istruzione in L2, per meglio identificare il tipo di sostegno più adatto.
Eccoci giunte alla fine delle linee guida. Cosa ne pensi? Ti sembrano realistiche, irrealistiche, utili, inutili? Ti hanno dato degli spunti per la tua attività didattica? Se vuoi condividere le tue riflessioni con me e il resto del gruppo, fammelo sapere nei commenti qua sotto. Alla prossima!
Questionario
Per rendere questo spazio sempre più rispondente alle esigenze e ai bisogni di chi legge, ho preparato un breve questionario anonimo.
Ti ricordo che Parlo anch’io! è dedicata all'italiano per bambine e bambini. Se insegni anche agli adulti, per la compilazione del questionario ti chiedo di fare riferimento solo alla tua attività didattica con i più piccoli.
Ciao Anna, grazie per condividere il frutto di tanta ricerca e esperienza. Soprattutto grazie per condensarlo anche in indicazioni pratiche. Mi ritrovo in particolare in tre punti: non fornire materiale semplificato ma adeguato all'età dei bambini, favorire la consapevolezza metalinguistica e non lavorare esclusivamente su gruppi di livello (finalmente!). Certo, in questo modo l'insegnante deve lavorare ancora di più sulla propria qualità di presenza in classe, per restare in ascolto e gestire l'imprevedibile. Ma in fondo queste qualità fanno parte dei "superpoteri" degli insegnanti di L2, no? ;-)