#41 Il mondo è bello perché è multilingue | parte 3
Terza e ultima intervista a una famiglia multilingue + non perderti il webinar del 14 giugno sulla lettura!
Cara amica, caro amico,
Benvenuta e benvenuto a Parlo anch’io!, la newsletter sull’italiano per bambine e bambini in contesti multilingui.
Nella puntata di oggi concludiamo Il mondo è bello perché è multilingue, la miniserie di interviste che mostrano la varietà e la creatività delle famiglie multilingui nel mondo.
Se ti sei persa l’intervista ad Angela (italoamericana che sta crescendo suo figlio bilingue) e ad Alessandra e Mike (una coppia con tre figli che hanno mantenuto il bilinguismo sia negli USA che in Italia), le puoi recuperare qui:
Spero che questo affondo nella vita quotidiana di famiglie come la tua e come la mia ti abbia ispirato e incoraggiato. Ci tenevo a mostrare che il multilinguismo può prendere tante forme quante sono le famiglie: non ci sono ricette predefinite!
Prima di lasciarti all’intervista di oggi, ti ricordo che sabato 14 giugno si terrà il secondo incontro della serie di webinar per famiglie in collaborazione con Collina Italiana di New York.
Parleremo di lettura in famiglie multilingui: benefici, modalità di lettura e soprattutto faremo una bella carrellata di letture in italiano (per bambini e bambine dagli 0 agli 8 anni circa). Tutte le persone iscritte riceveranno registrazione, materiali e bibliografia.
Spero di vedere o rivedere qualche lettrice della newsletter!
I webinar saranno scontati (!) fino a giugno, quindi puoi partecipare al singolo incontro per $70 anziché $90, oppure comprare tutto il pacchetto (i tre webinar + l’introduzione sui benefici del multilinguismo) per $190 anziché $250.
Mi sembra un’occasione da non perdere, if I do say so myself…! ;)
A presto!
Anna
La famiglia di Mamma Babel
L’intervista di oggi è con la famiglia di Federica, che qui su Substack scrive Il dizionario di Mamma Babel. Se non conosci la sua newsletter, ti consiglio di dare un’occhiata: in ogni puntata, Federica parte da una parola (in lingue diverse) per condividere “momenti quotidiani di una famiglia multilingue, riflessioni, etimologie, accostamenti inusuali tra idiomi.”
Federica abita con il marito Andrés e i due figli di 13 e 9 anni a Grenoble, in Francia, dove lei e Andrés si sono conosciuti e dove sono tornati dopo alcune peregrinazioni per l’Europa. Nella loro famiglia multilingue parlano francese, italiano e spagnolo.
Essere lì con loro, nel nostro modo più autentico, senza che questo si traduca in una "militanza" per il multilinguismo. La spontaneità nello stare con i figli resta per noi la cosa fondamentale.
Com'è nata la vostra famiglia multilingue?
Ci siamo conosciuti proprio a Grenoble, dove vivevamo già entrambi da circa un anno (Andrés per un post-doc che poi si è evoluto in un posto di ricercatore e Federica per la sua tesi di dottorato). Ci siamo conosciuti grazie a degli amici comuni italiani.
Quali lingue parlate?
Parliamo ognuno la propria lingua: Federica parla in italiano e Andrés risponde in spagnolo, e viceversa.
All'inizio abbiamo fatto qualche tentativo per comunicare in francese (la lingua del posto) e in inglese, ma la comunicazione così era macchinosa e ci toglieva spontaneità (entrambi conoscevamo queste due lingue ma con livelli di competenza diversi).
L'intercomprensione è qualcosa che ci è venuto naturale sin dall'inizio perché entrambi, pur non avendo studiato la lingua dell'altro, la capivamo. Col tempo abbiamo persino imparato a parlarla con fluidità e questo ci serve quando, per esempio, trascorriamo del tempo con le nostre famiglie d'origine.
C'è mai stato un momento in cui vi siete accordati su quale lingua parlare, con chi, dove e come, o è stato uno sviluppo spontaneo?
La questione di quale lingua parlare è arrivata quando aspettavamo il nostro primo figlio. Abitando in un contesto multilingue e multiculturale e, conoscendo già altre famiglie multilingui, ci siamo subito informati e abbiamo deciso che avremmo applicato l'approccio One Person One Language...e quindi, di fatto, continuare a parlare come già facevamo!
Due consigli di amici e colleghi ci sono stati particolarmente utili :
Un libro da leggere Le défi des enfants bilingues di Barbara Abdelilah-Bauer
Tre parole chiave da tenere a mente nella comunicazione con i nostri figli: coerenza nelle modalità di comunicazione che si decidono di usare in famiglia, costanza: non scoraggiarsi se i "risultati" sembrano non arrivare, consistenza: scegliere materiali e soprattutto interazioni sostanziose e di valore, soprattutto affettivo.
Ciò significa per noi essere lì con loro, nel nostro modo più autentico, senza che questo si traduca in una "militanza" per il multilinguismo. La spontaneità nello stare con i figli resta per noi la cosa fondamentale.
C'è una persona nella coppia che si fa più carico della situazione linguistica di famiglia? (es. iscrizioni ad eventuali corsi o scuole, acquisto libri, ricerca di risorse, etc)
Federica è quella che si occupa di più di queste cose. Andrés è più orientato a "regolare" le cose (ovvero che questa attenzione alla situazione linguistica non prenda uno spazio eccessivo). La peculiarità della nostra famiglia è che il nostro figlio maggiore si è accollato spontaneamente il ruolo di far rispettare certi standard linguistici: ci corregge tutti :-D
Avete mai incontrato delle difficoltà dovute all'essere una famiglia multilingue? Se sì, quali e come le avete affrontate?
A dire il vero no. Al contrario, incontriamo spesso persone che sono incuriosite dal nostro modo di comunicare e che considerano i nostri figli "fortunati".
Se proprio dobbiamo segnalare una difficoltà (anche se non ci piace chiamarla così) è quando all'inizio i bimbi parlavano in italiano e in francese a tavola in presenza degli "abuelos" in Spagna: lì è entrato in gioco il ruolo di Federica come mediatrice/interprete e poi, bellissimo, l'"abuela" ha iniziato a studiare un po' di italiano!
Certo, quando si va a visitare le famiglie, ci sono sempre degli aggiustamenti da fare. Per noi la cosa importante è non sgridare i bambini per la lingua che scelgono di usare. Se mai gli ricordiamo che per stare bene tutti insieme è bene che tutti ci capiamo.
Quale consiglio dareste ad altre famiglie multilingui?
Fate come vi sentite. Non perdete la vostra autenticità in nome del multilinguismo. Il multilinguismo è una delle tante sfaccettature di una famiglia, non è disconnesso ma va insieme ai suoi valori e alla sua personalità (sì, ogni famiglia ha la sua personalità!).
Per finire: qual è o quali sono i libri preferiti dei vostri figli che consigliereste anche ad altri bambini e bambine?
La verità? I fumetti che leggevamo noi da piccoli. Le serie Disney in italiano e la serie di Asterix in spagnolo che sono rimaste nelle case delle nostre famiglie. Ai bambini piace curiosare nel nostro passato, di quando eravamo bambini anche noi.
Se pensi che anche la tua storia potrebbe essere d’ispirazione e incoraggiamento a chi legge Parlo anch’io!, scrivimi rispondendo a quest’email.
Se invece hai tu bisogno di ispirazione, incoraggiamento e guida, offro anche percorsi individuali per famiglie che vogliono coltivare il multilinguismo in maniera serena e consapevole.
Felice e onorata di aver contribuito a questa puntata! Grazie Anna per aver tirato fuori, con le tue domande, alcuni aspetti della nostra Babel famiglia alle quali non avevamo ancora dato voce (e parole)❤️